E' questo lo slogan che dal 1971 accompagna l'attività di questo servizio che rappresenta il punto di riferimento per tutti coloro che, e sono quasi 12.000 all'anno nel solo Ticino, sentono la necessità di farsi ascoltare. Può sembrare un paradosso che oggi, nella civiltà della comunicazione dove tutti parlano ed i media ci sommergono quotidianamente di parole, siano così tanti i ticinesi che hanno bisogno di trovare qualcuno che li ascolti.
Analizzando attentamente la situazione non è però difficile attribuire parte delle responsabilità ad uno stile di vita che ci obbliga, uomini e donne, adulti e giovani, a correre sempre; e che sia per inseguire obiettivi professionali o superficiali mode e tendenze poco importa.
Oggi siamo tutti troppo impegnati ad occuparci di noi stessi perché il mondo intorno a noi cambia velocemente e vengono a mancarci quei punti di riferimento che, sino a ieri, sembravano veri e propri pilastri sui quali si reggeva tutta la nostra esistenza. Ed ecco allora che nascono le insicurezze che portano alla conseguente diminuzione della voglia di ascoltare gli altri che però, come noi, hanno bisogno di qualcuno che dia loro retta e li lasci sfogare senza cambiare discorso.
Genitori che non ascoltano i propri figli, coniugi che non ascoltano i propri partner, amici, colleghi...sembra proprio di vivere in un mondo fatto di egocentrici sordi ed ecco perché sono tanti a vincere la propria indecisione e timidezza ed a telefonare al 143. Un numero dietro al quale si celano tante voci senza volto - la regola ferrea dell'anonimato è il cardine dell'attività dell'associazione - che rispondono solo dopo aver ascoltato con attenzione chi chiama per manifestare un problema, un disagio, una difficoltà legata a problemi materiali, alla solitudine, a difficoltà di relazione, a stati depressivi.
Le voci che ascoltano sono quelle dei volontari, l'asse portante del servizio, persone che hanno deciso di mettere a disposizione parte del loro tempo libero per ascoltare ed aiutare.