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- 143.ch: Buongiorno, benvenuto al 143.ch.
- Simone: Oggi non sto affatto bene. Sono in una clinica psichiatrica e ho tanta paura di non poter più avere una vita normale. Soffro di depressione da anni.
- 143.ch: Al momento si sta curando, questo è il primo passo per stare meglio.
- Simone: Comincio a pensare che non riuscirò mai a uscirne. Sono stato depresso per anni. Da quando ero giovane. E ora ho 24 anni… Come posso andare avanti così?
- 143.ch: Sì, mi accorgo che la situazione è molto difficile per lei.
- Simone: Sì… non credo di poter più essere aiutato…
- 143.ch : Ci vuole molta pazienza.
- Simone: Sì, ma sa, ho davvero paura di ritrovarmi da solo se rimango nello stato in cui mi trovo…
- 143.ch: Di ritrovarsi solo? Cosa intende? Pensa a qualcosa in particolare?
- Simone: Penso soprattutto alla mia ragazza. Se continuo a stare male in questo modo… ho paura di perderla. È la persona più importante della mia vita e sarebbe terribile. Molti dei miei amici hanno già preso le distanze da me…
- 143.ch: Forse i suoi amici si sono allontanati perché si sono sentiti sopraffatti dalla situazione e non sapevano cosa fare? E la sua ragazza? Che ne dice di parlarne con lei?
- Simone: Lei pensa?… sì… beh, ora devo terminare la telefonata, devo andare. Grazie per avermi ascoltato.
- 143.ch: Grazie a lei. E si ricordi che può richiamarci in qualsiasi momento.
- 143.ch: Buonasera, benvenuta al 143.ch.
- Irene: Buonasera, avrebbe un attimo di tempo?
- 143.ch: Certo, la ascolto.
- Irene: Ecco… mi sento sola. Soprattutto la sera… Da quando mio marito è morto dieci anni fa, mi sento spesso sola. Siamo stati sposati per quarant’anni.
- 143.ch: Quarant’anni… un matrimonio così lungo non è per niente scontato. Immagino che si senta sola senza suo marito.
- Irene: Sa, mi sforzo di non rimanere a casa e di vedere gente. Oggi, ad esempio, sono andata a fare una passeggiata in città.
- 143.ch: Le ha fatto bene?
- Irene: Sì… Ma ci vuole molta forza. Beh, sono stata al circolo delle carte, dove ho conosciuto un’altra signora a cui piace giocare ai miei stessi giochi.
- 143.ch: È un buon inizio.
- Irene: Sì, è stato bello. Ma appena sono a casa… Il tempo sembra passare così lentamente… E poi non so cosa fare…
- 143.ch: Ci sono cose che potrebbe fare a casa e che la fanno stare bene?
- Irene: Mmh… Non lo so… A volte leggo un libro.
- 143.ch: Cosa legge al momento?
- Irene: Un libro sullo sci.
- 143.ch: Interessante! Cosa le piace di questo libro?
- Irene: Mi fa tornare alla mente dei momenti trascorsi con mio marito.
- 143.ch : Mmh…
- Irene: A mio marito è sempre piaciuto sciare, andavamo spesso a sciare insieme e guardavamo lo sci in TV. Ma ora… Ora sono sola. Mi piacerebbe avere più contatti con altre persone.
- 143.ch: Ha già pensato a come potrebbe avere più contatti con altre persone?
- Irene: No… veramente no.
- 143.ch: Prima mi ha parlato del circolo delle carte. Potrebbe essere un’idea?
- Irene: In che senso?
- 143.ch: Potrebbe tornarci e vedere cosa succede?
- Irene: Mmh… si… ora la saluto.
- 143.ch: D’accordo. Grazie per aver chiamato.
- Irene: Richiamerò di sicuro. Mi ha fatto bene parlare con lei. Buona serata.
- 143.ch: Grazie, anche a lei.
- Sabrina: Ciao.
- 143.ch: Ciao, benvenuta sulla chat di 143.
- Sabrina: Domani ho la presentazione del mio lavoro di maturità. È un grande stress per me.
- 143.ch: Si sente agitata? Può capitare in questo genere di situazioni…
- Sabrina: No. Credo di non essere all’altezza.
- 143.ch: Di non essere all’altezza? Per quale ragione?
- Sabrina: Non credo in me stessa. È tipico. Ho sempre l’impressione di non essere abbastanza. Che potrei fare di meglio. Conosce anche lei questa sensazione?
- 143.ch: Si. Penso che capiti a tutti di avere questo tipo di pensieri. Tornando a lei: secondo lei, quale è la ragione per la quale è così dura con se stessa ?
- Sabrina: Ho delle aspettative molto alte nei miei confronti.
- 143.ch: Si, lo vedo. Quale è la ragione, secondo lei?
- Sabrina: Non lo so. Non ha importanza. Il problema è che non so come fare per cambiare il mio atteggiamento.
- 143.ch: Sento che è un grande problema per lei.
- Sabrina: Si… A volte cerco addirittura di fare qualcosa di sbagliato apposta, per poi dirmi «ecco, sei una nullità! Sei una buona a nulla.»
- 143.ch: E come si sente in questi momenti?
- Sabrina: Continuo a sminuirmi fino a sentirmi una nullità. Non ho più alcuna fiducia in me stessa.
- Tal 143: Capisco. E come fa per affrontare la situazione?
- Sabrina: Mi compro qualcosa. Non importa cosa. Mi fa stare bene.
- 143.ch: Immagino che questa sensazione non duri a lungo?
- Sabrina: No. È un circolo vizioso.
- 143.ch: Ha già pensato di cercare aiuto per imparare a prendersi cura di se stessa?
- Sabrina: Si, ne avrei bisogno.
- 143.ch: Posso ancora esserle di aiuto?
- Sabrina: No, va bene. Grazie per avermi risposto.
- 143.ch: Grazie a lei per la fiducia. Se ne ha voglia, potrà ricontattarci per dirci come è andata la sua presentazione. Le faccio tanti auguri.
- Paolo: Buongiorno.
- 143.ch: Buongiorno e benvenuto sulla chat di 143.
- Paolo: Sono a terra. Nessuno mi prende sul serio.
- 143.ch: Perché nessuno la prende sul serio?
- Paolo: Tutti pensano che non sia così grave, ad alcune persone non importa niente di me.
- 143.ch: Mi spiace che si senta in questo modo.
- Paolo: Questo mi rende triste. Non mi sento per niente bene, non è uno scherzo.
- 143.ch: Mi può spiegare un po’ meglio cosa è che la fa sentire così male?
- Paolo: Ok, ci provo.
- 143.ch: Mi dica solamente quello che si sente di spiegarmi.
- Paolo: Ok. Amo una donna con la quale non posso avere una relazione. Veniamo da culture differenti. Non abbiamo il diritto di stare assieme. Ma senza di lei non voglio vivere. Non è possibile.
- 143.ch: Che cosa è che vi separa?
- Paolo: La sua famiglia viene dal Kosovo. È molto tradizionale. Vogliono che lei trovi un ragazzo con le sue stesse origini. Deve scegliere tra la sua famiglia o me.
- 143.ch: È una situazione complicata. Non deve essere facile.
- Paolo: Per molto tempo ci siamo visti in segreto. Senza dirlo a nessuno. Ma questo la faceva stare male. Allora l’ho lasciata andare. Ma sto molto male.
- 143.ch: Che dilemma. È una situazione davvero molto difficile.
- Paolo: Da qualche tempo penso di lasciar perdere tutto.
- 143.ch: Mi può parlare di questi pensieri?
- Paolo: Non ci riesco.
- 143.ch: Fino ad ora ci è riuscito molto bene.
- Paolo: Ho voglia di farla finita. Non ce la faccio più ad andare avanti. Nessuno mi crede quando ne parlo. Che io ci sia o no non importa a nessuno.
- 143.ch: Rispetto il suo punto di vista. Ma non credo che ai suoi cari non importerebbe se lei non fosse più qui. Ha mai parlato con loro dei suoi pensieri?
- Paolo: A mia sorella e a un amico. Nessuno di loro ha reagito. Hanno solo detto che andrà tutto bene.
- 143.ch: Questo è ingiusto.
- Paolo: Dopo di che non ho più detto nulla. Mi sono chiuso in me stesso.
- 143.ch: Ha già pensato a come mettere in atto i suoi pensieri?
- Paolo: Vuole dire a come uccidermi ?
- 143.ch: Si.
- Paolo: A volte. Mi impiccherei.
- 143.ch: Oh, è molto brutale.
- Paolo: Non pensavo di farlo davvero, ma se l’avessi fatto sarebbe stato così.
- 143.ch: Mi rassicura leggere che non ha intenzione di farlo veramente.
- Paolo: Non lo so davvero, è tutto così complicato.
- 143.ch: Come posso aiutarla a sostenere tutto ciò?
- Paolo: Non lo so. Già il fatto che qualcuno mi abbia dedicato del tempo e mi abbia preso sul serio mi ha aiutato molto. Sono molto stanco. Ho voglia di dormire.
- 143.ch: Va bene, si riposi. Grazie per essersi confidato con me e per la sua fiducia. Si prenda cura di lei. E ci contatti in qualsiasi momento via chat se vuole.
- Paolo: Ok. Grazie. Arrivederci.
- 143.ch: Arrivederci.
- Lisa: Oggi è stata una giornata pazzesca. Tutto ruota sempre intorno alle stesse cose: la cucina, le pulizie, i bambini, il lavoro. E io? È come se non valessi nulla. Alla fine della giornata ho l’impressione di non aver fatto nulla di interessante. Non riesco più a motivarmi. Funziono come un robot, faccio quello che devo fare, senza pensare. I miei figli e mio marito non sospettano nulla. Sono vista come la brava moglie e la madre perfetta che riesce a fare tutto senza problemi. Ogni giorno indosso una maschera. Appena sono sola, tutto crolla. Questa mattina ho avuto una forte crisi di pianto. Mi sono preparata per andare al lavoro e stavo ancora bene. Finché il mio capo non ha messo un fascicolo sulla mia scrivania dicendo che era urgente, anche se dovevo ancora finire un rapporto. All’improvviso, le forze mi hanno abbandonato, tutto ha cominciato a girare e mi sono sentita molto male. Poi nel pomeriggio dovevo andare a prendere i miei figli a scuola. Ero in preda al panico di arrivare in ritardo e perdere il treno. Sono completamente sopraffatta dalla vita quotidiana. Ma la cosa peggiore è che mi sento vuota. Mi sento così sola. Può aiutarmi? Come posso uscire da questa situazione?
- 143.ch: Buongiorno. La situazione che sta vivendo sembra molto pesante. Grazie per averci dato fiducia condividendola con noi. Sentirsi inutili, persino vuoti dentro, è molto pesante. Tuttavia, credo che lei abbia fatto un buon lavoro nel descrivere la situazione. Da un lato c’è la madre amorevole, la brava moglie e la brava dipendente come la vedono i figli, il marito e il capo. E allo stesso tempo, c’è questa donna che a volte dubita di se stessa, a volte si sente triste e sopraffatta. C’è un grande divario tra ciò che mostra e ciò che sente. E lei? È la domanda che ha posto all’inizio del suo messaggio. E la risposta a questa domanda interessa anche a me. Che ne è di lei? Perché ha così tante responsabilità? Lei è molto coraggiosa. Chi si aspetta che si faccia carico di tutti questi compiti? Che la sua capacità di prendersi cura di se stessa venga messa così tanto in discussione? Vuole dirmi qualcosa di più a riguardo? In ogni caso è stata molto coraggiosa a mettersi in contatto con noi, e la incoraggio a continuare. Qualsiasi situazione può cambiare. Anche la sua. Saremo felici di aiutarla, se lo desidera. Cordiali saluti, C.
Esempi di dialogo
Scopra come può svolgersi un dialogo con 143.ch. Si noti che questi esempi sono fittizi e non rappresentano dialoghi reali.Depressione
Simone lotta da tempo con sintomi depressivi e condivide le sue preoccupazioni e paure in un dialogo telefonico. Teme di non essere più in grado di condurre una vita normale.
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Irene prova un profondo senso di solitudine. Vorrebbe parlare con qualcuno che la ascolti.
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Lisa fatica a gestire le sue attività quotidiane. Si sente abbandonata, come se non valesse nulla tra la cucina, le pulizie, i figli e il lavoro. Non sa cosa fare e scrive un’e-mail in cui descrive la sua situazione.
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